progetto Bio-Montagne

Il museo virtuale è stato realizzato nell’ambito del progetto Biomontagne, concluso nel 2014 e finanziato dal programma ALCOTRA INTERREG Italia/Svizzera 2007-2013.

La salvaguardia e valorizzazione della biodiversità non può prescindere da un corretto equilibrio fra tutela delle aree naturali, sensibilizzazione ed educazione dei visitatori così come della popolazione locale. E’ su questo concetto che si basa il progetto “Bio-Montagne – Réseau d’éducation sur la biodiversité dans les zones alpines”.

Sebbene le zone di montagna siano considerate le più integre e selvagge non sono immuni ai rischi prodotti dall’uomo, con forme di sviluppo spesso non sostenibili, che ne minacciano i già fragili equilibri.

Negli ultimi anni la tendenza turistica mostra una evoluzione che porta una sempre maggiore frequentazione di aree caratterizzate da un elevato valore in termini naturalistici, paesaggistici e ricchi dal punto di vista della biodiversità.

Questo orientamento impone la messa in campo di azioni mirate alla sensibilizzazione dei visitatori al fine di preservare il fragile patrimonio di biodiversità. Spetta alle comunità locali riscoprire e valorizzare il proprio ruolo agendo attivamente per la protezione e valorizzazione di tali aree.

“Bio-Montagne” rientra nel quadro della cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 e si configura come un progetto di tutela e valorizzazione della biodiversità in ambito alpino.

I partners di progetto:

Il partenariato di progetto ha una significativa rappresentatività territoriale e locale nonché scientifica ed educativa ed è così composto:

Il territorio transfrontaliero di progetto

Il progetto abbraccia l’area transfrontaliera costituita dalla Valpelline, per il lato valdostano, e dalla Val d’Hérens sul versante svizzero.

La Valpelline

La Valpelline, collocata nella parte settentrionale Efisio Noussan, sul confine con il Vallese svizzero, ospita i piccoli centri di Bionaz, Doues, Oyace, Ollomont, Roisan e Valpelline, in una cornice montana dominata da alcuni tra i 4.000 più importanti delle Alpi Pennine, fra cui spicca il Grand Combin con la sua inconfondibile sagoma.

La valle vanta paesaggi naturali incontaminati e un alto livello di biodiversità, unitamente ad un ragguardevole e vivace patrimonio culturale e tradizionale, dove l’agricoltura è ancora ben visibile con il suo ruolo fondamentale di difesa e presidio dell’ambiente montano.

Scoprire la Valpelline significa percorrere gli splendidi itinerari di media e alta montagna sulle orme dei contrabbandieri, scoprire la diga di Place-Moulin con le sue acque turchesi, il calore dei rifugi, ma anche immergersi nelle sue radici: dall’architettura tradizionale e rurale, al carnevale, al dialetto, all’artigianato di tradizione, all’enogastronomia con l’indimenticabile "Seuppa Valpellinentze", la fontina e i locali per la sua stagionatura.

Il Col Collon (3.114 metri), situato tra la Val d’Hérens e l’Alta Valpelline, è un colle oggi poco frequentato, ma che in passato è stato teatro di intenso passaggio di uomini e bestiame soprattutto a fini commerciali, con una pausa in corrispondenza della Piccola Era Glaciale tra il 1550 e il 1850, per poi riprendere anche come percorso per merci di contrabbando.

Il paesaggio è severo, a dir poco lunare, tipico della cerchia morenica di un antico circo glaciale caratterizzato da ghiaioni, nevai e cascate originate dallo scioglimento dei ghiacciai sovrastanti.

La Val d'Hérens

Nel cuore del Vallese svizzero, la Val d’Hérens si estende dalla pianura della valle del Rodano (512 metri) alla punta della Dent-Blanche (4.357 metri), in un’alternanza di scenari naturali suggestivi e preservati che le hanno valso il marchio di "Candidato Parco Naturale". Merito anche dell’attenzione per uno sviluppo economico armoniosamente combinato alla salvaguardia dei valori naturali e culturali.

La valle porta da Sion nel fondovalle, capitale cantonale, fino ad Arolla (1.998 metri), passando per piccoli centri fra cui Euseigne, Hémérence, Evolène, La Sage, Les Haudères.

Un paesaggio selvaggio ma ben conservato e una particolare conformazione territoriale e geologica, in cui spiccano le piramidi rocciose di Euseigne e Dent-Blanche, i ghiacciai del Vallone di Ferpècle e d’Arolla, insieme ai vasti pascoli, ancora ben presenti e curati in tutta la Svizzera, che fanno di questo territorio uno spettacolo naturale unico.

Oltre ai 330 km di sentieri segnalati, per gli amanti delle curiosità si segnalano: la diga della Grande-Dixence, che vanta il più alto sbarramento ad arco al mondo, ma anche cultura, villaggi che sono veri e propri musei a cielo aperto, folclore, il patois, i costumi tradizionali, i combattimenti fra mucche.

Per maggiori informazioni sul territorio interessato e per conoscere gli elementi caratteristici e i punti d’interesse naturalistico, culturale e tradizionale visita:
www.vivavda.it
www.lovevda.it
www.turismo.vda.it
www.valdherens.ch
www.swissalpineemotion.com

Le attività di progetto

Digital Nature, Museo virtuale e Sistema informativo Territoriale sulla biodiversità

L’azione intende mettere il patrimonio di biodiversità regionale a disposizione del grande pubblico, all'interno di un modello di lavoro trasferibile in ambito transfrontaliero. A questo scopo le collezioni museali e le loro informazioni sono state aggiornate e organizzate; in seguito la progettazione e la realizzazione di un sistema informatico, la digitalizzazione delle collezioni e la creazione di schede descrittive sintetiche dei reperti hanno consentito la creazione del Museo virtuale vero e proprio.

Educazione al rispetto della biodiversità attraverso percorsi escursionistici e visite didattiche

L’attività intende stimolare una fruizione sostenibile e del territorio, attraverso la creazione di itinerari e di modalità di fruizione di luoghi ad alta valenza naturalistica per educare e promuovere una frequentazione attenta e consapevole e prevede la creazione di contenuti aggiuntivi QR code (matrice crittografata impiegata per memorizzare informazioni destinate a essere lette tramite smartphone) per la comunicazione/sensibilizzazione dei visitatori, l’ideazione di proposte di soggiorni di scoperta per scuole e per i turisti nell’area di progetto, attività didattiche ed incontri con gli operatori della montagna.

Nell’ambito di questa attività il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan ha individuato 4 itinerari escursionistici nell’area della Valpelline. Per ciascuno è stata realizzata una scheda itinerario che mette in evidenza ed approfondisce i punti d’interesse naturalistici presenti, consultabili anche su cartografia interattiva su supporto ESRI Arcgis Explorer Online. Se si vuole usufruire dell'applicazione mobile scaricare l'app Arcgis e digitare "biomontagne" nella casella di ricerca.


1 - Itinerario Crête Sèche

2 - Itinerario Prarayer

3 - Itinerario Nacamuli

4 - Itinerario Aosta

Supporto alla sensibilizzazione ed alla promozione della fruizione sostenibile delle aree naturali

Comprende azioni di comunicazione per veicolare adeguatamente e dare visibilità ad una frequentazione sostenibile delle aree naturali (dépliant e altro materiale cartaceo, servizi d’informazione e accoglienza dei visitatori).

Esempi di compatibilità fra la frequentazione in alta montagna, l’ambiente e la biodiversità

Prevede la messa in atto di esempi di compatibilità fra attività umane in alta montagna, ambiente e biodiversità. Il rispetto della natura e il proprio contributo per il mantenimento della biodiversità si possono attuare anche se si frequenta la montagna con un approccio sportivo o agonistico. È il caso del Collontrek, una gara sulle orme dei contrabbandieri … con un codice etico.

Il percorso di 22 km si sviluppa interamente tra i 2.000 ed i 3.000 metri, con partenza da Place-Moulin (1.989 m) e arrivo ai 2.006 metri di Arolla passando per i 3.080 metri del Col Collon.

Dall’edizione 2013 ogni concorrente aderisce ad una carta etica che propone i principi universali di rispetto dell’ambiente, della natura e del prossimo nell’ambito della gara.

Una perfetta integrazione tra attività sportiva in alta montagna e rispetto dell’ambiente, della cultura e della vita delle popolazioni locali. Per questo il progetto di cooperazione Bio-Montagne ha individuato nella redazione della carta etica Collontrek uno degli strumenti per sensibilizzare i visitatori delle zone di montagna sull’esigenza di proteggere il patrimonio naturale.

Attraverso la carta etica l’organizzazione (costituita da Comunità Montana Grand Combin, Associazione dei Comuni della Val d’Hérens, organizzazione tecnica e volontari) si impegna, prima, durante e dopo la gara, a rispettare il sito, preservare il territorio, agire per minimizzare gli effetti negativi e ridurre lo spreco di materia prima ed energia. Da parte dei concorrenti vi è l’impegno, sottoscritto con l’iscrizione alla gara, di seguire il regolamento per la sostenibilità della corsa, contribuendo a limitare gli impatti creati dal loro passaggio lungo il percorso.

Per maggiori informazioni sulla competizione e sul suo approccio etico: www.collontrek.com