Le collezioni

Il Museo regionale di Scienze naturali fu inaugurato e aperto al pubblico il 1° giugno 1985 nel Castello di Saint-Pierre. La sua storia inizia molto tempo prima, nel 1905, quando la Société de la Flore Valdôtaine, fondata nel 1858 dai canonici Georges Carrel e Edouard Bérard, diede vita a un museo privato con lo scopo di studiare e divulgare le scienze naturali e la geografia fisica della Valle d'Aosta. Dal luglio 2015, il museo è stato regionalizzato e ha assunto la denominazione di Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan.

Le collezioni attualmente conservate presso il Museo, oltre ad includere i reperti storici, sono il frutto di donazioni e raccolte effettuate da specialisti nei vari settori delle scienze naturali e di prestiti da parte di Istituzioni e di privati. Oltre alle raccolte attuali, i campioni sono prevalentemente relativi al XX secolo e, in minor misura, alla seconda metà del secolo precedente.

La sezione del Museo virtuale dedicata alle collezioni contiene la digitalizzazione in alta risoluzione dei reperti, navigando nell’immagine fino ad un elevato grado di dettaglio (circa 24 Mpixel).
Tutte le informazioni relative al campione sono visualizzate in una tabella associata all’immagine e per alcune specie di particolare interesse sono state realizzate delle schede di approfondimento che ne evidenziano le caratteristiche peculiari.

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nella biblioteca nelle collezioni

Erbario

Particolare importanza rivestono gli erbari, sia per la consistenza che per il valore storico. Il primo nucleo nacque come erbario sociale della Société de la Flore Valdôtaine. Ripreso ed abbandonato più volte arrivò a contare oltre 2.000 campioni, poi - fra il 1934 ed il 1975 - i diversi cambi di sede che interessarono il Museo ebbero gravi ripercussioni sullo stato delle collezioni, causando gravi perdite e danneggiamenti. Successivamente, a ciò che restava dell’erbario storico si affiancarono negli anni il Nuovo Erbario della Flore Valdôtaine, attuale erbario ufficiale del Museo, che viene integrato continuamente dalle raccolte compiute nel corso delle ricerche svolte in Valle d’Aosta, ed altri erbari donati negli anni passati da studiosi ed appassionati quali la donazione Nosenzo, gli erbari Vergnano, Desfayes e Marchetti.
La collezione è composta da oltre 3000 exsiccata del Nuovo erbario della Societé de la Flore Valdôtaine ed è in continua fase di implementazione e aggiornamento. Riguardo alla nomenclatura utilizzata si fa riferimento a Bovio 2014 (Bovio M., 2014: Flora vascolare della Valle d'Aosta); per alcune specie la località di raccolta è stata oscurata per motivi di tutela, le specie sono quelle inserite nell'allegato 'A' della Legge Regionale 45, 7.12.2009.
Schede di approfondimento: Arnica, Genepì maschio, Drosera a foglie tonde, Elleborina palustre, Genziana maggiore, Larice, Giglio martagone, Peonia officinale, Felce penna di struzzo, Trifoglio alpino.

Briofite

La collezione comprende 416 campioni raccolti in occasione di ricerche condotte fra il 2011 e il 2012 condotte dal Dott. Luca Miserere.
Schede di approfondimento: Sfagno.

Licheni

La collezione lichenologica originaria del Museo risale all’Abbé Henry (1870–1947), grande appassionato di montagna e natura, che negli anni radunò una vasta raccolta di licheni di provenienza valdostana. Per la determinazione di molti campioni l’Abbé si avvalse della collaborazione di valenti lichenologi, dall’italiano Antonio Jatta al francese Maurice Bouly de Lesdain. Questa importante collezione subì gravi danni nel tempo con la perdita di informazioni, vedendo compromesso in parte il proprio significato scientifico. Il suo valore storico è però rimasto intatto poiché rappresenta la prima consistente collezione lichenologica proveniente esclusivamente dal territorio valdostano.

Gli studi condotti hanno permesso di accertare la paternità dell'Abbé, grazie ad un’elevata corrispondenza tra le sue pubblicazioni ed i campioni della collezione (circa l'80%).
A questa collezione si affiancano oggi altre raccolte valdostane più recenti.
La collezione si compone degli esemplari storici riconducibili all’Abbé Henry (oltre 50 tavole) e altre raccolte valdostane più recenti per un totale di 1728 campioni.
Per gli aggiornamenti nomenclaturali in campo lichenologico si utilizza il sistema informativo ITALIC (P.L. Nimis & S. Martellos, 2008). Per quanto riguarda le date di raccolta della collezione "Ameglio", quando non presenti, sono da ritenere comprese tra il 1976 e il 1998.
Schede di approfondimento: la collezione Henry

Invertebrati

La sezione dedicata agli invertebrati è costituita in particolare dalla collezione entomologica, dove sono particolarmente rappresentati i Lepidotteri e i Coleotteri, a testimonianza dell’importanza e della varietà locale di tali insetti, presenti anche con specie rare o localizzate ed endemiche. La consistenza della collezione del Museo è legata agli apporti delle collezioni Hellman, Brockmann e Kristall (macrolepidotteri), Manino (farfalle diurne), Bocca-De Bernardi (Coleotteri).
La collezione entomologica, costituita in gran parte da Lepidotteri, si compone di circa 200 scatole entomologiche contenenti oltre 8800 esemplari. Cliccando sul motore di ricerca è possibile visualizzare la specie d’interesse all’interno della scatola entomologica in cui è contenuta.
Schede di approfondimento: Libellula Dragone bruno, Farfalla Apollo, Milleocchi humedas, Scarabeo stercorario, Cavalletta verde.

Vertebrati

Per quanto concerne i vertebrati il Museo possiede una collezione ornitologica che comprende sia collezioni storiche, provenienti dall'originario Museo de la Societé de la Flore Valdôtaine, sia collezioni che la Regione Valle d'Aosta ha acquistato dalla LIPU e poi ceduto al Museo, oltre alla collezione Bocca e altre donazioni private. La collezione di mammiferi conta reperti provenienti in parte dall'originario Museo de la Societé de la Flore Valdôtaine ed in parte da collezioni private. Di particolare rilievo storico sono i due esemplari di Gatto selvatico (appartenenti rispettivamente alla Societé de la Flore Valdôtaine e al Museo), un esemplare di Lince e uno di Orso bruno di provenienza valdostana (entrambi di proprietà dell'Università di Torino) ed un esemplare di Lupo appenninico (proprietà del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze). Tra gli uccelli si segnala la presenza di uno degli ultimi esemplari di Gipeto ucciso nelle Alpi occidentali nel 1914.
La collezione si compone di 828 esemplari, in gran parte uccelli (743) e mammiferi (69). I campioni si presentano per lo più tassidermizzati, ma anche in liquido. La nomenclatura utilizzata fa riferimento alla collana "Fauna d'Italia"; per alcune specie non incluse in questa lista o da designare con nomenclatura trinomia (genere, specie e sottospecie) il riferimento utilizzato è la collana "Handbook of the Birds of the World" (J. del Hoyo, A. Elliott, J. Sargatal, Lynx Edicions).
Schede di approfondimento: Cincia dal ciuffo, Gipeto, Pernice bianca alpina, Lupo appenninico, Stambecco alpino, Orso bruno, Tasso, Merlo acquaiolo, Luccio.

Minerali e rocce

Il nucleo storico delle collezioni mineralogica e petrografica è rappresentato dalle raccolte che il canonico Pierre-Louis Vescoz donò al Museo de la Société de la Flore Valdôtaine nel 1905. Nel 1975 quando, dopo alterne vicende, la Société de la Flore Valdôtaine rientrò in possesso delle sue collezioni, le trovò purtroppo parzialmente danneggiate e depauperate. Ciò non impedì, in occasione dell’inaugurazione del Museo avvenuta nel 1986, di allestire una sala dedicata a minerali e rocce, grazie in particolare agli apporti della donazione Margary. Le raccolte comprendono campioni di provenienza prevalentemente valdostana e sono state incrementate nel corso degli anni grazie a donazioni e raccolte successive.
La collezione petrografica si compone di rocce provenienti da tutte le unità geologiche della Valle; la collezione mineralogica ospita campioni prevalentemente valdostani ma anche esteri - per un totale di oltre 500 reperti.
Schede di approfondimento: Fluorite rosa su quarzo fumé, Oro, Resti vegetali fossili, Granito, Vesuvianite.

Xiloteca

La xiloteca è composta da circa 100 campioni di specie arboree, appartenenti alla collezione Vintani (essenze di origine valdostana) e alla collezione Favre, composta principalmente da specie estere, raccolte tra il 1910 e il 1920.

Patrimonio Librario

La biblioteca del Museo discende da quella della Société de la Flore Valdôtaine e conta oggi oltre 6000 volumi, fra testi naturalistici, soprattutto a carattere divulgativo e periodici scientifici o d'informazione pubblicati da università, associazioni scientifiche e ambientaliste, musei italiani e stranieri.